La cucina va al cinema
In occasione della 5° edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo, sono disponibili in rete dal 18 novembre al 9 dicembre sei pellicole selezionate nell’ambito della migliore produzione cinematografica italiana che presentano connessioni dirette o indirette con il cibo, la cucina, la tavola. Si tratta di pellicole che spaziano dalla commedia più fruibile ai “cult movies” più impegnati, accomunate dal tema gastronomico, sia che questo rappresenti il soggetto del film, sia che rappresenti lo scenario nel cui contesto si svolge l’azione drammatica.
Secondo il regista greco Nikos Koundouros, non c’è pellicola cinematografica che non sia basata sui sensi e sui sentimenti. La rassegna dell’Istituto Italiano di Cultura La cucina va al cinema ci offre l’occasione di riapprezzare le opere di due grandi registi del XX secolo, Marco Ferreri ed Ettore Scola, e quattro film di registi più giovani e premiati nel XXI secolo, alla ricerca della cultura del sapore e dei riti della tavola.
La grande abbuffata (1973) di Marco Ferreri, sin dalla sua prima presentazione al Festival di Cannes e fino alle sale cinematografiche di Parigi, sollevò un mare di polemiche dividendo il pubblico e la critica tra fanatici ammiratori e nemici giurati. L’approccio estetico-filosofico estremo e nel contempo affascinante provoca le vertigini allo spettatore, ponendogli dilemmi filosofici irrisolti nell’ambito di una feroce critica rivolta contro la borghesia degli anni Settanta.
In un clima completamente diverso si muove la pellicola di Ettore Scola La cena (1998), ispirata al leggendario ristorante “Otello alla Concordia” di Roma, ritrovo preferito del regista e dei cineasti in genere, e punto di partenza per vagheggiare e addolorarsi per la perdita dell’umanesimo di un’epoca intera.
Tra le pellicole dei registi più giovani spiccano: Pranzo di ferragosto (2008) di Gianni Di Gregorio, che ha ricevuto numerosi premi Donatello per la delicata disamina della convivenza con la terza età; ma anche Mine vaganti (2010) di Ferzan Ozpetek, per le rivelazioni sul figlio studente a Roma che sconvolgono un pranzo di famiglia a Lecce, osservate dalla prospettiva tutta particolare del regista (premio speciale della giuria al Festival di Tribeca).
Μaria Komninou
Presidente del CD della Cineteca Nazionale