L’ Istituto Italiano di Cultura e la Scuola Italiana di Atene
in collaborazione con la Fondazione Cacoyannis
organizzano lo spettacolo
“Cantata Greca”
uno spettacolo di MoniOvadia
da due poemi di Ghiannis Ritsos
Martedì 3 marzo 2015, ore 21:00
Fondazione “Michalis Cacoyannis”, Pireos 206, Tavros
Sala: Teatro
Cantata greca.
Uno spettacolo di MoniOvadia da due poemi di YiannisRitsos /
traduzione di Nicola Crocetti
messa in scena MoniOvadia, Elisa Savi
– prima parte: DELFI
con MoniOvadia musica Piero Milesi
– seconda parte: LA SONATA AL CHIARO DI LUNA
con Moni Ovadia,
Vincenzo Pasquariello
musica Ludwig van Beethowen
ideazione video Elisa Savi, Tommaso Lagattolla; elaborazioni 3D Vincenzo Caivano; realizzazione video Andrea Bocca/logout studio Torino; suono Mauro Pagiaro
spettacolo dedicato a Piero Milesi
Conferenza stampa / Incontro di MONI OVADIA con il pubblico
Martedì 3 marzo 2015, ore 12:00
IIC Atene, Patission 47
Sollecitato dalla sua profonda passione per la poesia neo ellenica e dalla recente crisi che ha coinvolto la Grecia riaprendo profonde riflessioni sulle origini della cultura europea, Moni Ovadia riprende “Progetto Odissea” (uno spettacolo di qualche anno fa) e realizza un recital bilingue in forma di oratorio (greco/italiano), rinominato “Cantata greca”: Delphi e Sonata al chiaro di luna. Due poemi di Yiannis Ritsos.
I poemi che compongono i due tempi della performance Cantata Greca sono Delfi e La sonata al chiaro di luna. I personaggi che il poeta fa parlare e insieme descrive sono un vecchio custode delle rovine di Delfi, sfinito dalla routine del suo lavoro che vede estenuarsi la bellezza di un leggendario passato, le statue e gli edifici, nella banalità consumatrice del mortificante sguardo turistico e una donna di buona famiglia e colta le cuiambizioni e i cui sogni di grandezza sono stati frustrati, che affronta le inesorabili azioni del tempo, le erosioni, il suo riverberarsi su memorie, evocazioni, sugli oggetti, sulle cose che malinconicamente vivono trasformandosi e liricamente contemplano lo sfarinamento delle loro fibre intime. Entrambi i personaggi dei due poemi parlano in presenza di un interlocutore muto ed è proprio questo interlocutore muto il tratto comune dei due poemi.
Delfi si fa opera musicale grazie alla composizione di un grande Piero Milesi che elabora topos e frammenti musicali della tradizione greca in una poderosa ed efficacissima scrittura minimalista con la voce e la parola che si fanno strumento anche per mezzo del doppio registrolinguistico di italiano e neo ellenico.
Per maggiori informazioni: www.mcf.gr