Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

L’arte dell’incisione e la poetica dell’immagine

Mostra di Angela Occhipinti

ΙΙΙ PRINTFEST DI ATENE

L’arte dell’incisione e la poetica dell’immagine
MOSTRA DI ANGELA OCCHIPINTI

Inaugurazione: giovedì 10 marzo 2016, ore 20.00
Durata della mostra: 10 marzo – 2 aprile 2016

Galleria Technohoros
Lembesi 4 & Makrygianni –  ATENE
(stazione metro Acropoli)

Per informazioni: 211 182 38 18
www.technohoros.org | info@technohoros.org

Angela Occhipinti nasce a Perugia, vive e lavora a Milano.
Nel lavoro di Angela Occhipinti, il ‘repertorio’ di immagini, di sensazioni e di simboli e’ divenuto memoria collettiva e individuale allo stesso tempo e il simbolo è quasi sempre accentratore di una verità che si sedimenta nel segno, nei colori e nelle forme.
Le matrici incise, spesso non vengono stampate, ma usate come reperto unico dell’opera d’arte, così la materia  diventa elemento pittorico e partecipa alla vita e palpita come sostanza – tutta umana – di passione, a cui talvolta viene sovrapposta la parola per ‘non dimenticare’. Questi sono i punti centrali del lavoro che fanno della memoria il ‘luogo’ dell’umanità dove l’io e il mondo si incontrano nella tensione dell’essere e i loro confini restano vivi, ma indefiniti, come indefinito e’ il confine tra la verità e il sogno, l’ironia e la menzogna,  il corpo e l’anima. Un lungo viaggio all’interno dell’uomo.

Angela Occhipinti e la magia della carta
Le opere su carta sono un vasto repertorio, vanno dalle tecniche dell’incisione, come l’acquaforte,  l’acquatinta, vernici molli, carborundum, xilografia, litografia, serigrafia, collages, ecc…alla pittura
I lavori esposti danno modo di cogliere la piena libertà dell’artista nell’uso del foglio di carta, ella usa tutte le tecniche incisorie e pittoriche pur rimanendo fedele alla ricerca del proprio linguaggio.
In questa mostra è evidente che l’artista tratta il proprio mondo con un senso forte della composizione dove il ritmo del disegno e del colore  si espandono ed  occupano la superficie del foglio.
La carta diventa il sostantivo e il supporto in cui si riunisce un mondo affascinante di immagini e contenuti,  e racconta la storia dell’uomo e della sua creatività.
 Le situazioni emotive determinate dal contatto e dall’uso della carta alimentano atteggiamenti di sfida di Angela  Occhipinti con se stessa, con le proprie capacità tecniche e inventive; infatti la carta, di qualsiasi tipo, tra le mani dell’artista diventa elemento primario, pienamente rispondente a tali esigenze, fin dalla fase progettuale.
 Lo stesso contatto fisico col materiale, diventa un momento di passione creativa e l’artista considera questo rapporto con il foglio un’esperienza irrinunciabile, perché è un modo più raffinato per percepire i propri pensieri e per trasmetterli con la complicità costruttiva di un corpo non inerte, ma naturale e vivo come è la carta. Così il supporto cartaceo diventa il luogo ideale in cui determinare una simbiosi col proprio essere e liberare l’invenzione, il personale lessico, dare vita a nuovi mondi e lasciare scorrere la narrazione di se stessi..
 Generalmente la carta non consente ripensamenti di tracciati, toni, sfumature, tagli e perciò l’opera che ne consegue è vera e sincera e come  elemento attivo partecipa e collabora alla realizzazione di un’immagine, soprattutto quando la porosità mutevole o le imperfezioni della superficie intervengono sui dettagli dell’idea iniziale. Per l’artista questi sono stimoli anziché ostacoli perché lascia scoprire gradualmente un mondo inesplorato e i particolari delle fibre cellulosiche della superficie si rivelano importanti e vivono la loro vita accanto ai segni e ai colori. Questo avviene perché la carta è versatile, duttile e malleabile, proprietà che altri materiali non hanno perciò si lascia manipolare docilmente dall’artista che la rende viva e reattiva sotto i suoi impulsi, si adatta alle deformazioni fisiche, facilitate dall’umidità dei pigmenti che imbevono le fibre ed essa si gonfia,si storce, si modella in un terremoto molecolare impercettibile che si esplicita in una visione globale di trasformazione dell’oggetto fino a diventare scultura.
In questa mostra l’artista è unica e se stessa, con i suoi valori e le sue ricerche sull’idea di bellezza. Ogni volta è singolare, ma capace di salvare e fare emergere l’intimo dei valori in sé custoditi.
Giorgio Upiglio

  • Organizzato da: Galleria d'arte Technohoros
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura di Atene