L’Associazione Cinema e Cultura e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene vi invitano alla proiezione del documentario
Qui, Dimitris Makris – Ritratto di un regista
regia di Paola Settimini e Francesco Tassara
Mercoledì 17 Dicembre – ore 18:30
Istituto Italiano di Cultura (Patission 47)
Ingresso gratuito
E’ richiesta la prenotazione utilizzando il modulo qui sotto
“Qui Dimitris Makris, ritratto di un regista” è un viaggio nella vita e nell’opera di un autore che ha attraversato con sguardo libero e poetico la storia del cinema e della televisione italiana. Dalla Grecia della sua infanzia all’Italia degli anni Sessanta, Dimitris Makris approda al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e da lì inizia un percorso artistico e umano che lo porterà a firmare decine di celebri Caroselli e a distinguersi come regista sensibile all’impegno civile e sociale.
Attraverso interviste, materiali d’archivio, frammenti di film e spot pubblicitari, il documentario ricostruisce il ritratto di un intellettuale curioso e discreto, capace di coniugare l’estetica dell’immagine con la riflessione politica, la leggerezza con la profondità. Le sue opere, spesso lontane dai riflettori, parlano ancora oggi di libertà, di ricerca interiore, di un cinema che non smette di interrogarsi sul senso dell’essere umano e del suo tempo.
Girato tra Roma e Atene, “Qui Dimitris Makris” è anche un racconto di appartenenza e di sradicamento, di memorie che attraversano confini e generazioni, restituendo la voce di un artista che ha fatto del linguaggio audiovisivo una forma di poesia civile.
Nota degli autori:
Con “Qui Dimitris Makris, ritratto di un regista” abbiamo voluto restituire voce e volto a un autore che ha attraversato silenziosamente la storia del cinema e della televisione italiana, lasciando un segno profondo e discreto.
Dimitris Makris è stato un regista capace di unire rigore estetico e sensibilità umana, di raccontare la realtà senza mai rinunciare alla poesia dello sguardo. Il suo percorso – dal Centro Sperimentale ai Caroselli, fino al cinema di impegno civile – ci è sembrato una lente attraverso cui leggere l’Italia di quegli anni, ma anche la condizione più universale dell’artista: quella di chi cerca un linguaggio per comprendere il mondo e restituirgli senso.
Questo film nasce dal desiderio di custodire una memoria e di offrirla al presente, come un dialogo tra generazioni. Non solo un omaggio, dunque, ma un incontro: con un uomo, con la sua idea di cinema, con la libertà che abita nelle immagini.
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